martedì 15 dicembre 2009

*** IL PROFUMO DELLA PRIMA NEVE ***


















































Era da tempo che aspettavamo che succedesse. Questo inverno che non voleva
arrivare. Un paio di volte ci aveva preso in giro, facendoci rallegrare per
le spolverate di bianco che vedevamo sulle montagne e che poi dopo una
giornata di sole sparivano velocemente cosi come erano arrivate.
L'anno scorso, l'8 dicembre ci aveva regalato una bellissima uscita invernale.
Una delle più belle....avevamo trovato sulla nord del Dolcedorme una neve
in condizioni ottimali per un'uscita alpinistica... con ramponi e piccozza, e
cosi era stato.
L'email di Giuseppe era arrivato proprio nel momento giusto.
Avevo voglia di andare in montagna. Avevo voglia di sentire il freddo
sul volto. Avevo voglia di vedere le mie montagne imbiancate e candide.
Avevo voglia di sentire il profumo della prima neve.
Ragazzi preparatevi che martedi si parte. Destinazione ancora da decidere.
Dove troveremo la neve.
Al raduno siamo in cinque. I tre dell'anno scorso e cioè Io, Peppe e Max, con
l'aggiunta di Domenico e di Luigi.
Oggi ho voglia di fare qualcosa di bello. Voglio mettere su i ramponi .
A Colle Impiso, la base di partenza, fa un po di freschino. Questo lascia ben sperare
che su, troviamo forse qualche posto ideale per divertirci un po.
Già sul sentiero che porta ai Piani, in alcuni punti, incontriamo tratti
imbiancati.
Ai Piani le prime emozioni. Le prime conferme. Le prime gioie.
La bella distesa di bianco che si offre ai nostri occhi, è come una dolce melodia.
Le vette del Pollino e del Dolcedorme ricoperte di bianco, ci parlano.
Ci dicono che l'inverno è arrivato. Che la neve è scesa. E' tutta per noi.
Mi prende la frenesia. Oggi tutto è uno spettacolo. La montagna ha dei colori
bellissimi. Il contrasto tra il bianco della neve e il verde dell'erba, è sublime.
L'azzurro del cielo sembra avvolgere il tutto sotto il suo infinito mantello.
I raggi del sole che ti abbagliano e il silenzio che si trasforma in musica.
La nostra idea era quella di fare la Nord-Est del Dolcedorme, ma ci rendiamo conto
che esposta com'è, troveremo la neve molle.
Allora Optiamo vero la Nord che è quella che si presenta meglio.
Decidiamo di arrivarci dalla Fossa del lupo. Un sentiero che non ho mai
fatto.
Arrivati li , noto che ci sono parecchi inghiottitoi. Il posto è molto suggestivo.
Con la mente inizio a fantasticare e immagino vari esemplari di lupi
nascondersi in questo luogo che potrebbe ben rappresentare la tana
ideale.
Che bello che sarà e che gioia immensa quando riuscirò a vederne uno
libero, orgoglioso, in questi luoghi che son per lui casa sua, il suo territorio.
Da qui poi si ha una visuale diversa. Vedi le cose da un'altra angolatura
Il Monte Pollino che spunta sopra una folta vegetazione. In questo modo
ancora non l'avevo visto.
Ad un tratto Giuseppe, osservando la parete Nord, vede che c'è un passaggio,
che partendo dalla base della parete, sale fino ad arrivare alla cresta.
Subito ci mette al corrente della scoperta. Iniziamo a osservare. Io sento
già l'adrenalina salire. Oggi ci divertiremo. Abbiamo trovato quello checercavamo
Quel qualcosa che darà un senso all'uscita di oggi.
Neanche il tempo di finire di parlare e già arranchiamo sul dorsale
che porta alle parete.
Giunti sotto la via che viene battezzata subito "rampetta tranquilla" , ma
che poi tanto tranquilla non è, ci rendiamo conto che non è una
passeggiata. Ci vorrebbe il casco, ma ce l'ha solo Giuseppe.
In più si dovrebbe salire legati in cordata, ma non abbiamo fatto
nemmeno questo. Avremmo potuto farlo, perchè avevamo il
materiale per farlo. Ma abbiamo scelto di salire slegati.
A volte quel senso di libertà, quel pizzico di sana follia, quella
voglia di provare il brivido del pericolo, di assaporare il
gusto del rischio e della paura, induce quelli come noi che andiamo
in montagna a fare alpinismo, a essere innocentemente un pò
incoscienti ma sempre con la testa sulle spalle e consapevoli
dei nostri limiti.
La via è lunga un centinaio di metri. Alterna passaggi innevati anche un po
esposti e passaggi di misto. Proprio bella. Era da parecchio che non facevo
qualcosa di simile. Un'esperienza straordinaria e anche insperata, perchè
volevamo indossare i ramponi ma non immaginavamo sicuramente di
trovare questo passaggio.
Superata brillantemente la via, arriviamo sulla cresta, dove come sempre, uno
spettacolo si presenta ai nostri occhi. La montagna può essere anche la stessa,
ma è sempre diversa nei particolari, nelle sfumature, nei colori, nelle emozioni
che ti fa provare, nella sua realtà.
Ci avviamo in direzione della vetta e scegliamo di fare l'ultimo tratto
della Nord in verticale.
La vetta ci presenta un'altra sorpresa e un'altra bella emozione.
Un branco di cavalli allo stato brado che scorazzando sulla cresta viene
verso di noi ma appena ci vede cambia direzione e si dirige dall'altra parte.
Poi come obbedendo ad un richiamo invisibile, tutti si fermano e volgendosi verso
di noi, iniziano ad osservarci cercando di capire chi sono quelli che sono venuti
a disturbare il proprio territorio.
Sulla vetta il vento gelido che viene da nord ci investe e ci fa capire che l'inverno
è arrivato.
Il tempo di scattare qualche foto e di bere qualcosa di caldo e poi mi metto
ad ammirare questi luoghi fantastici che
procurano in me sempre emozioni intense e un gradevole senso di
libertà.
Mi guardo intorno come inebetito tale è la bellezza dei luoghi e sento
crescere in me quel senso di spensieratezza, quella voglia di respirare
la vita...di vivere la natura...che solo qua sopra riesco ad avvertire.
Allora ringazio Dio per tutte le cose belle e perfette che ha creato e lo
ringrazio anche per avermi dato la possibilità di ammirarle.
Un ultimo saluto alla vetta, la promessa di rivederci presto e poi
iniziamo a scendere, a percorrere il sentiero del ritorno, ma questa
è storia normale.
Al solito bar ci fermiamo per una birra e poi salutati Giuseppe, Luigi e Domenico
che tornano a casa, io e Max andiamo alla sede del Cai dove ci aspettano gli amici
e dove le gentili signore stanno preparando le "vecchiaredde"....ma questa è
tutta un'altra storia.