giovedì 9 settembre 2010

*** IL VOLO PIU' ALTO ***

Un sogno!!!.... Il sogno!!!.... Il sogno di un anno intero.
La voglia, bruciante, di entrare in un mondo fantastico
fatto di bianco immacolato e di infiniti sentieri.... di austere vette
e di profondi dirupi....di scenari fantastici e di paesaggi fiabeschi.
La frenesia di issarmi in volo... nella testa ormai solo un
pensiero...forte..risoluto...deciso: VOLARE.
La ragione mi impone di fermarmi... di non andare
ma il cuore e la mia "follia" invece mi spingono verso
quella che sento essere una grande avventura,


Sento che perderei una straordinaria esperienza.
Allora senza più remore e senza più esitazioni
mi isso in volo.

L'alba di un nuovo giorno è spuntata e con essa tutte le
mie speranze e tutte le mie aspirazioni.
L'aria fresca del mattino mi infonde uno strano calore
e sento che le mie gambe scalpitano.

Muovo i miei primi passi nella neve e mi sento come stordito,
questa atmosfera che mi avvolge, mi procura strane sensazioni.
Guardo i miei compagni e mi sembra di leggere nei loro volti,
nei loro sguardi, negli occhi che vagano a destra e a sinistra,
avanti e indietro, cercando di catturare tutto ciò che si presenta loro,
le stesse emozoni che sto provando io.
I primi raggi del sole di questa splendida giornata di luglio
mi sorprendono mentre salgo su questi sentieri innevati,


l'adrenalina è a mille.
Nella testa i pensieri si susseguono veloci e il cervello
non riesce ad assimilare tutto ciò
che gli trasmettono gli occhi.
Si sale lentamente, passo dopo passo. Il respiro si fa
sempre più affannoso, i muscoli iniziano a protestare
ma è come se non sentissi la fatica.



E' in questi momenti che sento di entrare in simbiosi con
la montagna. Intorno a me un universo candido che mi parla...
che mi avvolge... che mi prende...che mi illumina.
Sento di far parte di questa meraviglia....mi sembra di
esser figlio di essa.
La mia vita ha preso questa direzione...ho imparato a conoscere
e apprezzare le piccole cose della natura, i suoi tesori nascosti.


Un'oasi di pace e di tranquillità. Quassù il mondo viaggia
seguendo ritmi diversi. Mi sembra di stare in un'altra
dimensione in cui non vedo traccia di malvagità, odio e
di tutte le pochezze di cui andiamo fieri noi uomini.
Sono a 4000 metri di altezza. Quassù il cielo è più azzurro
e più vicino. Quasi lo puoi toccare con le dita.
Il vento , gelido e potente, mi sferza il viso ma non sento
freddo, anzi , ascolto con attenzione i suoi fischi, e le sue


folate assumono nuovi significati. E' tutto perfetto. Non c'è niente
fuori luogo o fuori ordine. Vedo il mondo con occhi diversi e
ascolto i suoni della natura, rapito ed emozionato.
Dal bianco assoluto emergono le austere vette delle montagne
orgogliose e severe, quasi a dimostrare la nobiltà della
loro esistenza. Mi sembra che abbiano vita.
Guardandole ognuna di loro assume sembianze diverse,
a volte minacciose, a volte dolci ed eleganti.


Provo una sorte di soggezione nel trovarmi qua al cospetto
di queste creazioni perfette.
Mi guardo intorno e mi accorgo di quanto sono piccolo.
Di quanto siamo piccoli.
Cosa mi spinge ad amare questo mondo?
Cosa mi spinge a venire in questi luoghi desolati,
spesso ostili ma di straordinaria bellezza?
Non lo so. Me lo sono chiesto tante volte e non ho mai
saputo dare una risposta che soddisfasse interamente
i miei interrogativi.


Forse è una sorte di "malattia"...
o forse la risposta è molto più semplice: sono nato
per far parte di questo mondo meraviglioso.
Sono consapevole di una cosa e cioè che quando
tornerò a casa, non sarò più lo stesso... la mia vita
è cambiata cosi come è cambiato il mio modo di vivere
la montagna...
I miei occhi in questi giorni hanno visto cose che difficilmente
altrove avrei potuto vedere.
Il tramonto più bello... i raggi del sole morente che tingono
di rosso il bianco della neve e contornano le cime dei monti
che spuntano dalla nebbia come in un paesaggio da fiaba...
poi ancora dei calorosi giochi di ombre che assumono sembianze
e forme indistinte , contribuendo a creare una magica atmosfera.
Fin dove lo sguardo arriva vedi un mare di nubi dalle svariate
faccettature dentro cui le montagne sembrano galleggiare e respirare
solo con la propria cima.
Poi la notte sui quattromila.. il ruggito del vento.. il paesaggio,
rischiarato dalla luna, che si offre in tutta la sua bellezza
ma che incute anche timore e paura per la consapevolezza che una
notte, la fuori . al freddo, è sicuramente morte certa.
La notte passata al rifugio "Capanna R. Margherita" (il più alto d'Europa 4554 m),
un'esperienza fantastica e straordinaria.
Veder spuntare il nuovo giorno da quassù e osservare questo
mondo che prende vita con i primi raggi del sole, è meraviglioso.
Allora alzo gli occhi al cielo e ringrazio Dio per essere vivo
e per aver permesso che io vivessi tutto ciò.
Camminare su una sottile cresta con ai due lati dirupi
paurosi, legato ai miei compagni con una corda , e facendo
affidamento solamente ai miei ramponi , alla mia piccozza e alla mia
forza di volontà mista all'adrenalina alle stelle, è indescrivibile
e magicamente unico.
Posare poi i piedi sulla Punta Zumstein (4563 m), guardarsi in faccia
leggere la stanchezza e la fatica ma anche la gioia e la soddisfazione
di avercela fatta , mi procura emozioni mai provate.
L'abbraccio finale coi miei compagni di cordata e la guida,
rivela tutto lo stato d'animo del momento.

E' in questi momenti che senti di aver instaurato con i tuoi compagni
un legame che va oltre il sentimento di amicizia, già forte e collaudato
ma sfocia nella solidarietà
nell'aiutarsi l'uno con l'altro, nel condividere
le stesse emozioni e nel sentirsi felici oltre che per te stesso
anche per gli altri.

Scendendo a valle cerco di assimilare il più possibile di
tutto ciò che mi circonda e di tutto ciò che ho vissuto.
Vado via felice e con una promessa : ritornare.
Mi soffermo spesso a osservare le vette
delle montagne che diventano sempre più lontane e
sento come un leggero senso di perdita , di rimpianto.
ma rimpianto di cosa??
Possibile che senta già la nostalgia?
Forse si... chissà???
Nello stesso tempo però mi sento contento
e sopratutto ricco
consapevole di aver vissuto una favolosa avventura
e sopratutto felice per aver potuto volare.
Il mio volo più alto.