lunedì 21 settembre 2009

*** I COLORI DEL POLLINO ***

























































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Un altro giorno, un'altra emozione. Ancora una volta percorro
I sentieri che portano alle più alte vette del Parco del Pollino.
Questa volta con me ci sono alcuni amici del mio paese che

dopo la risalita delle Gole di Barile e l'ascesa sul Dolcedorme,

vogliono provare l'emozione di mettere i piedi sul Monte Pollino,

la nostra meta di oggi. Segno di una passione che piano piano
sta in loro crescendo per poi non poterne più fare a meno.

E' inutile , la montagna fa di questi effetti . Non ci sono racconti
o foto o filmati che possono eguagliare le emozioni che si provano
quando per la prima volta si sale su queste vette, le sensazioni che si
provano e che ti fanno innamorare per sempre.

Oggi siamo in quattro, Il falco, Domenico (the wolf), Giuseppe (the fox)
e Pasqualino (il giaguaro).
Partiamo alle 9,15 da Colle Impiso. Ai Piani di Vacquarro prendiamo
sentiero che porta a Gaudolino per poi proseguire sulla sella e iniziare
ad attaccare la cresta del Monte pollino. La temperatura è calda, si suda,
il tempo sembra sereno anche se ogni tanto qualche nuvola oscura il
sole e fa da ombra ai suoi caldi raggi.
Prima di arrivare al rifugio di Gaudolino facciamo una tappa alla
fontana di "spezzavummulu" per dissetarci con la sua acqua fresca
rifornirci perchè poi non troveremo più sorgenti in alto.
Oggi la montagna è sublime, la piogga dei giorni scorsi ha

allontanato la foschia ed i panorami, assieme ai fantastici colori
della montagna, creano una magica atmosfera.
Alla sella incontriamo un mio amico, Costantino, che si unisce a noi.
Dopo una piccola sosta riprendiamo a salire , e tra gli scatti delle
macchine fotografiche e gli occhi che vagano a 360 gradi per non
perdersi niente delle meravigliose visioni che si manifestano ai
nostri occhi, arriviamo sulla cresta, qualcuno forse un pò stanco ma
tutti con la voglia di continuare per arrivare alla meta..
Nel frattempo il mio amico Max,
tramite telefono mi comunica che il tempo si sta mettendo a brutto
quindi mi consiglia di ritornare. In effetti guardando a Sud si stanno
ammassando dei nuvoloni neri e la nebbia che sale sta già quasi coprendo
il Dolcedorme.
Ancora qualche sforzo ed arriviamo sulla vetta.
Qua ci rilassiamo e aprofittiamo per rifocillarci un pò. I click delle macchine
macchine fotografiche si susseguono, e lo spettacolo che si presenta ai nostri
occhi ci ripaga di ogni sforzo e di ogni fatica.
Ad un tratto una sorpresa. vediamo arrivare un tipo che si porta a spalla
una mountain bike, preceduto da un'altra persona che lo riprende.
La sorpresa è grande. Ancora non avevo visto una mountain bike sul
Monte pollino. Si avvicina e lo andiamo a salutare e a complimentarci
con lui. Si chiama Luigi Bevacqua e alle nostre domande ci spiega un
pò i motivi e i perchè della sua scalata con la bici.
Ancora non sapevamo che avevamo di fronte un recordman della
Mountain Bike.
Ci racconta un po della sue imprese tra cui quella del 26 ottobre 2008
quando conquista con la sua mountain bike il Primato Mondiale
dell'Altitutine a quota 6280 metri sul Monte Annapurna ( in Nepal).
Ci spiega anche la sua impresa di oggi, dopo esser stato su Serra del
Prete e sul Pollino, proseguirà sul Dolcedorme e Serra delle ciavole.
Ci complimentiamo ancora e lui va via , lasciandomi la voglia di voler
venire anch'io quassù con la mia bici. Penso che la prossima primavera
farò anche questo.
Arrivano anche altri escursionisti, oggi il Pollino è movimentato.
Io mi vado a fare un giro sulla parete nord, a vedere la grande frana e
un po di cresta , anche per studiare qualche possibile via alpinistica
invernale.
Ad un tratto mi arriva qualche goccia d'acqua. Concentrato sulle
pareti a strapiombo della grande frana, non mi ero accorto che il
tempo stava peggiorando.
Arrivato di corsa dai miei amici, noto che la nebbia salendo ha
coperto tutto. La via di ritorno verso Gaudolino è preclusa.
Allora opto per la parete nord che da sui piani e riuniti i miei amici
ci avviamo per il ripido versante che scende a fianco della grande frana
e conduce ai Piani di Pollino.
Arriviamo dopo circa un'ora. Per fortuna la nebbia questo lato lo ha risparmiato
ma il tempo non promette niente di buono.
Nel frattempo arrivano un altro paio di persone , tra cui un pittoresco signore
che è del luogo. Il tempo di scambiare due chiacchiere e fare qualche foto
che iniziano a cadere le prime goccie
Indossate le giacche, iniziamo a scendere mentre i primi rombi dei tuoni
pericolosamente vicini ci preannunciano l'imminente temporale.
E di una vera e propria tempesta si tratta. Una fitta grandinata mista ad acqua
a catenelle ci investe mentre i tuoni si susseguono ai lampi , mettendoci
un pò di paura visto che abbiamo ancora una buona ora di cammino.
il sentiero dopo un pò è solo un torrente che scende , e la grandine fitta
copre di bianco il tutto.
Dopo un pò siamo 5 naufraghi , bagnati fino alle ossa che cercano
di raggiungere la terraferma.
Alla fine raggiungiamo la macchina, parchegiate ce ne sono tante altre
il c he ci fa pensare che c'è gente che sta peggio di noi.
Il nostro pensiero va pure a Luigi Bevacqua che in questo momento si trova
ancora chissà dove.
E' stata una vera e propria avventura, la montagna ci ha svelato i suoi tanti volti,
nell'auto , con il riscaldamento al massimo ci sembra di rinascere, il peggio ce lo
siamo lasciati alle spalle.
Ritorniamo alle nostre famiglie con la sensazione di aver vissuto una grande
esperienza. Che come tutte le altre volte ci rende più ricchi.
Ciao ragazzi... ci vediamo alla prossima.
Ormai la montagna ha contagiato anche voi e son sicuro che ognuno di voi,
sta già pensando a quando sarà la prossima avventura.