mercoledì 24 giugno 2009

*** SEMPLICEMENTE ..... NATURA ***

La montagna non è solamente sentieri , vette, e rocce.
la montagna è anche osservare la flora, la fauna,
piccoli tesori dai colori fantastici e dalle forme più
strane .



























*** IL MIO VOLO NELL'INFINITO ***




















































Era da tanto che desideravo farla, mi mancava, quasi la
immaginavo, certo che prima o poi avrei esaudito il mio
desiderio. " LA TRAVERSATA DELL'INFINITO",
Poi finalmente è arrivato il momento. Insieme agli amici
di sempre (ormai il rapporto che ci lega è molto forte e
e pieno di passioni comuni e desideri da realizzare),
partiamo per questa avventura che sicuramente sarà
molto intensa e per me decisamente una delle più belle.
La sveglia all'alba per poter partire presto, già fa capire
la difficoltà ma anche la tenacia che c'è in tutti noi.
La montagna è bella in tutte le stagioni, in tutte le sue sfumature
ogni periodo ti offre lati diversi, colori nuovi e emozioni
da vivere. In questo periodo poi il verde e le diverse tonalità
dei suoi fiori sono fantastici. La natura incontaminata. Come
dice il mio amico Massimo ......Casa mia.
Già nel tratto di percorso tra Colle Impiso e i Piani di Pollino,
i profumi della montagna, la sana fatica, il sudore che scorre,
anche il fastidioso ronzio degli innumerevoli insetti, mi fanno
stare bene, mi fanno sentire vivo, un punto nell'immensità della
natura. Tutto ciò che avviene qua è diverso, genuino, sincero.
Chi viene qui sopra è speciale, è una creatura diversa, un figlio della
montagna. E la montagna spesso non disdegna di aprirsi e non
ha difficoltà a svelare i suoi innumerevoli tesori nascosti.
Ai Piani, la veduta delle principale vette che spuntano dalle
nubi, basta a deliziare la vista e a togliere la fatica.
Sua maestà il Dolcedorme, la nostra prima tappa, è la che ci
aspetta, lanciandoci il suo magico richiamo.
Si sale per Passo delle Ciavole e si fa la Nord. I piani sono
uno spettacolo, fiori di ogni tipo, i laghetti ancora con acqua
ogni tanto qualche striscia bianca di neve spunta dal verde
o dal marrone delle rocce sui versanti del Pollino o di qualche
altro massiccio. Lo sguardo ruota a 360 gradi, gli occhi cercano
le vie di precedenti arrampicate o escursioni, oppure nuovi
itinerari da percorrere, nuove vie da aprire.
Si arriva alla Sorgente Toscano. Se uno non lo sa, non può
immaginare che in quel punto ci può essere una bella sorgente
fresca a cui attingere per dissetarsi e riempire le borracce.
La salita alla vetta è faticosa ma bella. Lo spettacolo che si gode
dall'alto, è stupendo. I piani, i pini loricati di Serra Delle Ciavole,
La Grande Porta, la La Nord del Pollino, la vetta di Serra Del Prete.
Arrivati sotto la cresta, all'ultima salita, sento il desiderio di correre
voglio sentire il sibilo del vento che soffia sulla vetta, voglio
provare l'ebbrezza dell'altitudine, voglio respirare l'essenza di ciò che
mi circonda , ho voglia di evasione , voglia di alienazione.
Giunto li sopra mi siedo ad ammirare tanta magnificienza.
Mentre aspetto i miei compagni, scruto con interesse gli orizzonti che mi
appaiono, i mei pensieri vanno a mille mentre le sensazioni
fanno vibrare il mio corpo. Tra le tante cose che passano
sfuggevolmente per la testa e le visioni sublimi che si aprono
ai miei occhi, in questo momento ho la sensazione di essere vicino al cielo
dove mi piace volare, e mentre le lacrime iniziano a scendere sul mio viso,
penso a mio padre e mi sembra di essergli più vicino da quassù.
Arrivati i miei compagni, Massimo, Concetta , Carmelo e Antonio,
consumiamo un veloce panino per riprenderci un pò dalla fatica.
Dividiamo il poco tempo che abbiamo per stare sulla vetta, tra i click
delle macchine fotografiche l'ammirazione del panorama e un
pò di riposo. Ma dobbiamo andare via subito perchè il cammino è
lungo e adesso inizia la parte più bella.
Il tempo è stato clemente, le nuvole hanno un pò oscurato i
raggi del sole e quindi possiamo camminare quasi all'ombra.
La linea di cresta che scende verso il Faggio Grosso e continua
fino alle due cime della Manfriana, sembra non finire mai
e noi siamo 5 puntini nell'infinito, 5 ombre sospese nel cielo.
In alcuni momenti non so cosa provo, so solo che mi sento bene
sono perso nei miei pensieri, ascolto con attenzione la voce
della montagna, e scopro passo dopo passo i suoi tesori.
Una molteplicità di Fiori rari dai colori più svariati, insetti mai visti
e pietre dalle forme bizzarre oltre ai funghi che sulle rocce formano strane figure.
Sembra una vita che stiamo camminando , questa cresta sembra
perdersi nel nulla. Ora capisco perchè la chiamano la traversata
dell'infinito. Superiamo Passo del Vascello e raggiungiamo la Manfriana dove si trovano le rocce piatte che sembrano squadrate dalla mano dell'uomo, invece
è tutto naturale.
Da qua sopra si vede l'ultimo tratto di cresta che ancora ci manca per
arrivare a Colle Marcione. Un'altra lunga serpentina di di saliscendi
che fluttua nelle nubi.
Si inizia a sentire la stanchezza e anche qualche dolore, ma la
voglia è tanta e si continua a camminare senza un lamento
come se si godesse anche nella sofferenza.
Io spesso mi isolo dai miei compagni. Voglio assaporare questi
momenti insieme al mio Io interiore. Percorro il sentiero sulla cresta
e mi sento come se fossi sospeso nell'aria, su una sottile linea che
unisce i due lati del mondo. La mia mente vola libera, i miei pensieri
librano nell'aria, nell'infinito. Qui spesso trovo le risposte , qui
i miei occhi vedono cose che prima non vedevo e qui intravedo
il sentiero che devo percorrere nella vita.
Ogni tanto mi fermo ad ascoltare i suoni del silenzio, a respirare avidamente
l'aria pura e ricca di vita, ad assaporare il profumo della terra,
a bere l'essenza di questo mondo ancora incontaminato.
Se esiste un paradiso delle montagne, questa sicuramente ne fa parte.
Sta per scendere la sera, i colori del tramonto contribuiscono ad abbellire
i contorni e le rocce della Timpa di San Lorenzo si colorano di rosso.
Lasciamo la cresta e prendiamo il sentiero che ci porta alla fine di
questo nostro percorso. Nel bosco della fagosa abbiamo la fortuna
di vedere l'orchidea che si mimetizza con il colore delle foglie secche.
Procediamo nella discesa, con le ginocchia che scricchiolano e
protestano, con gli zaini che iniziano a pesare.
Ogni tanto mi soffermo a pensare ai miei compagni. Gioisco nel
pensare all'amicizia che ci lega e che si rafforza ogni giorno di più.
Penso che dobbiamo ringraziare la Montagna di tutto questo.
Quei sentimenti di sana amicizia e di rispetto, di passioni comuni
che spingono ad aiutarsi l'un l'altro possono nascere solo qui
lontano dagli odi e dalla malvagità.
Quando siamo insieme stiamo bene, ci divertiamo, viviamo la giornata.
Non c'è egoismo, non c'è invidia , ma solo voglia di stare insieme
e passare una bella giornata.
Noi siamo creature speciali, figli della montagna, e lei ci
aiuta a diventare più buoni, a vivere la vita in modo spensierato
ad affrontare la realtà di tutti i giorni con calma e serenità.
Forse il mondo avrebbe bisogno di questo visto che si vede
troppo spesso in giro solo odio, prepotenza ed arroganza.
L'escursione è finita, dopo circa 11 ore ragiungiamo Colle Marcione.
La TRAVERSATA DELL'INFINITO penso che questo nome mi
rimarrà impresso per molto tempo nella mente, come non
dimenticherò nessun attimo di questa esaltante avventura.
Ora che scrivo sono con la mente lassù su quei sentieri
sto volando su quella sottile striscia che unisce i due
lati del mondo.
La sottile linea di cresta... il sibilo del vento...l'odore della montagna...
il sapore della terra... la corsa delle nuvole...i colori dei fiori...
le sfumature dell'orizzonte....il rosso fuoco del tramonto.
Come ogni giorno alzo gli occhi al cielo per ringraziare Dio
e volgendo lo sguardo a nord lancio il mio silenzioso saluto
GRAZIE...DI TUTTO.