lunedì 15 febbraio 2010

*** IL FALCO E LA MONTAGNA ***















Arrivati a sabato mattina ancora non si sapeva cosa fare. Tutto era incerto.
Nel pomeriggio mi chiama il mio amico e mi dice che è saltato tutto, poi lui
non sta bene e quindi per questa domenica sta a casa.
Ma io ho troppa voglia di montagna. Ho troppa voglia di andare nella neve.
Allora penso che dopo tanto è arrivato il momento di andare a fare
la mia prima solitaria. Destinazione : senza esitazioni, Montea.
La mattina mi alzo presto, prendo lo zaino che avevo già preparato la sera
prima , salgo sulla jeep e via. Man mano che si fa chiaro si vede che la
giornata sarà limpida. L'unica cosa che un pò mi preoccupa è che
non fa freddo e c'è il rischio di trovare la neve morbida.
A Fontana di Cornia lascio la mia suzuki ed equipaggiato di tutto mi metto a risalire
il sentiero. Dopo un pò incontro la prima neve, come pensavo è molle e questo non
promette bene, spero che salendo la temperatura sia più fredda e di conseguenza
la neve un pò più dura.
Man mano che risalgo la cresta, il paesaggio inizia a cambiare. Gli alberi si fanno più radi
e si inizia a vedere il chiarore dello scoperto. Ma la neve sempre più profonda e
morbida, rende difficoltoso ogni passo.
E' una di quelle giornate che se ci fossero state le condizioni, sarebbe stata l'ideale
per salire sulla Montea. Man mano che salgo a costo di grossi sforzi, i miei occhi si
beano degli spettacoli mozzafiato che si prostrano alla vista. All'orizzonte i due mari
fanno capolino mentre la catena del Pollino è tutta imbiancata e sporge da grossi banchi
di nuvole. Più vicino La cima della Mula sembra una cupola candida e immacolata.
Il silenzio innaturale di questo posto selvaggio rende il tutto molto surreale.
Il rumore dei passi nella neve è l'unico suono, poi ogni tanto il sibilo del vento ti
ricorda che la montagna è viva.
Mi sembra di avanzare in un mondo fantastico. Mi sembra di essere l'unica creatura
vivente. Mi sembra di volare.
Sono qua su queste creste selvagge, da solo con me stesso, da solo coi miei pensieri,
da solo con le mie paure, da solo con le mie certezze.
Ogni passo che faccio lo sforzo aumenta e la fatica si fa sentire sempre più.
I miei muscoli protestano per la continua lotta con la neve e i sudori che scendono
tolgono linfa vitale al mio corpo. Spesso devo fermarmi e ingerire miele e zuccheri per
dare forza al mio cammino.
Più vado avanti e più la neve è alta. Ormai sprofondo fino all'anca e spesso dei dolori
ai quadricipiti mi costringono a rallentare i miei passi.
Ma non voglio arrendermi. Voglio andare avanti.
Poi il paesaggio, che diventa sempre più incantato. Sembra di camminare in un
mondo fiabesco in cui tutto ha uno strano senso. Gli alberi coperti di bianco che assumono
forme bizzarre, i pini con i rami che toccano terra sotto il peso della neve. Il cielo di un azzurro cosi intenso che ti vien voglia di guardarlo per sempre e poi tutto intorno viste da fiaba
e panorami mozzafiato. La neve che ha alterato tutto il sentiero e la cresta stessa con le sue
cornici create dal vento. Io un piccolo punto che avanza lentamente, passo dopo passo
verso le austere vette della Montea.
Unica compagnia i miei pensieri. Quassù riesco a pensare meglio, a riflettere su tutto.
Quassù ti vengono le ispirazioni, quassù a volte trovi le risposte.
E' strano ma non ho paura, anzi mi sento avvolto da una alienante beatitudine. Mi sembra
di far parte di questo mondo. Mi sembra di essere una sua creatura. La montagna
sa che non voglio far del male e sento che lei non ne farà a me.
Penso a tutte le persone care, ai vicini, ai lontani. Penso alla mia famiglia. Penso a mia
mamma. Penso ai miei figli. Penso a mio padre.
Come tutte le volte che sono in montagna , sento di essere più vicino a lui.
Penso a una persona cara.
Da quassù incarico il mio amico vento di portare il mio saluto e i miei pensieri
lontano.
Penso ai miei amici. Ai miei compagni d'avventura.
Penso che quella di oggi è stata una giornata fantastica e un'esperienza straordinaria
che non dimenticherò mai.
Arrivato sotto la rampa che porta alla prima vetta della Montea... getto la spugna.
I dolori alle gambe non mi permettono più di avanzare in salita e poi la neve ormai
è diventata impraticabile. Non si potrebbe andare avanti neanche in condizioni
fisiche normali.
Arriva sempre un momento in cui uno capisce se ce la può fare o meno. Arriva sempre un momento in cui uno capisce che deve arrendersi. Ebbene quel momento per me è
arrivato. Anche se guardare le due vette li davanti che mi chiamano , mi attirano, mi lascia un pò d'amaro in bocca.
Allora dopo aver consumato l'ultima barretta, lancio un'ultimo sguardo alle due
imponenti cime e mi avvio sul sentiero del ritorno.
Ripercorro le mie stesse orme ormai quasi cancellate dal vento freddo che da un pò si è messo
a spirare portando grossi nuvoloni a coprire l'azzurro del cielo.
Dal tirreno nel frattempo la nebbia che ha iniziato a salire ha già coperto tutto il versante ovest
e la Mula tra poco non si vedrà più, cosi come non si vedono più il monte la Caccia e il Pietricelle.
Scendo piano piano a testa alta consapevole di aver compiuto una grande impresa.
Ritorno a casa con una nuova forza in corpo. Oggi per me è stata un'esperienza che mi
ha dato tanto e da cui ho preso tanto.
Oggi ho fatto un volo straordinario in un mondo surreale dove gli unici elementi erano.... il falco e la montagna.

3 commenti:

Turi ha detto...

Bravo Frà....
è un piaccere quello di andare in solitaria che ti rende diverso agli occhi del mondo intero. Ed è vero...sembra di essere l'unico essere vivente della terra. Incredibile ma vero!!!
Un caro saluto e ancora Auguri per l'associazione....poi mi dici cosa devo fare per l'iscrizione.

Pollinofantastico ha detto...

Complimenti per la tua prima solitaria e..sulla Montea.Non deve rimanere l'amaro in bocca perchè quando il rischio di rimanere senza energie è alto e le condizioni non lo permettono,be,puoi dire che hai messo tutto te stesso.Poi,la montagna è sempre li e ci sarà modo e tempo di rifarla.
Un abbraccio

falcotrek ha detto...

bello bello bello questo post: complimenti per l'impresa e per i pensieri che ne sono scaturiti: tutto il meglio che uno ha dentro. Nel leggerlo in questa mattina grigia mi ha dato una bella carica, continua così!