mercoledì 4 febbraio 2009

IL DOLCE SAPORE AMARO DELLA ...RINUNCIA










Era nell'aria. Una corsa contro il tempo. Contro tutto
e contro tutti. Le previsioni portavano maltempo, ma noi
non volevamo arrenderci, non prima di combattere almeno.



Domenica mattina al ritrovo siamo in sette, 6 uomini ed
una dolce donzella. Oltre alle guide Max ed il Lupo, ci siamo
io, Carmelo, Pasquale, Mimmo e dulcis in fondo, Karla.
Il tempo è grigio, la nostra meta di oggi è per metà sepolta



nella nebbia, e nell'aria c'è sapore di neve. Si parte.
Lasciate le macchine ci avviamo su per il sentiero. Contra_
riamente a ieri, la temperatura è più calda (questo non è
un buon segno per noi), e dopo un pò inizia una sottile
pioggerellina che ben presto si trasforma in neve.



Ancora in alto ed incontriamo la neve, molle, altro segno
negativo. Arrivati al canalone , lo imbocchiamo ed iniziamo
a risalirlo. La neve si fa sempre più profonda ed incontriamo
le prime difficoltà, in quanto chi fa da apripista,deve compiere
uno sforzo enorme. Ogni tanto, ci alterniamo per dividere le
fatiche, ma nei visi e negli sguardi di ognuno di noi, si legge



quello che ancora non si vuole pronunciare a parole: oggi
non ce la faremo, dovremo rinunciare.
Continuiamo a salire, fino a quando diventa quasi impossibile
proseguire: la neve è ora alta più di un metro, anche volendo
non ce la faremmo con i tempi, significherebbe arrivare in
vetta verso le cinque del pomeriggio, ma ormai è utopia,



già da parecchio, Massimo, mi ha detto che non ci sono le
condizioni per arrivare in cima dove ci sono dai 2 ai 3 m di
neve. Allora proseguiamo per un altro pò, per arrivare
a vedere i primi salti ripidi. Siamo ai 1500 metri ed ormai
sprofondiamo in un metro e venti di neve, Karla fa da
apripista nell'ultimo tratto , superando brillantemente
un ultimo balzo, ed eccoci arrivati. CAPOLINEA!!!




Il tempo di fare qualche foto e scendiamo. Più a valle ci
concediamo una piccola sosta per rifocillarci e rimetterci
un po in forze, vista la faticata non indifferente.
Che dire di questa giornata? Non è stata una vittoria, ma
sicuramente neanche una sconfitta!!! Qualcuno potrà dire
che era una morte annunciata, altri che si sapeva, ebbene,
il mio parere è questo: Quella di oggi è stata un'altra





importante esperienza. In montagna, spesso ognuno di noi
è pervaso da vari sentimenti e stati d'animo. C'è passione,
c'è testardaggine, c'è umiltà ma anche a volte arroganza,
c'è coraggio ma anche in molti casi incoscienza.
Allora giornate come queste non sono inutili, sono da vivere
proprio perchè ti permettono di essere umile, di capire
quando è il momento di fermarsi e tornare indietro, e,
quando è il caso di proseguire, anche perchè, una scelta





sbagliata, può mettere a repentaglio la sicurezza e l'incolumità
propria e dei compagni.
Inoltre abbiamo imparato ancora un volta, che è la montagna
che decide, e non noi.
Per concludere, voglio citare una frase che ho sentito durante
un'escursione di qualche anno fa (nella quale abbiamo dovuto
gettare di nuovo la spugna):
****LA MIGLIOR CONQUISTA.....E' LA RINUNCIA****












































































































































































































































































































































































































































1 commento:

Marco Berri ha detto...

che gita spettacolare, complimenti!