martedì 27 gennaio 2009

*AI CONFINI DEL CIELO .....la dove stanno gli Dei*

































































































































































































































































































































































































































































































































































E' quasi passata un'altra settimana, nella mente è ancora
viva l'impresa della notturna di sabato scorso, che già sto
pensando a cosa fare domenica. Forse mi riposo, boh non so.
Però sento dentro di me il bisogno di uscire, ho voglia di
montagna, ho voglia di neve, di mettere i ramponi e di
sentire il rumore della piccozza che penetra nel ghiaccio.
Prendo il telefono e faccio un giro di telefonate. Il mio
amico Domenico mi dice che c'è in programma un'uscita
alpinistica su un canalone del Pollino. Meglio di cosi non
poteva andare, prendo un pò di tempo sapendo già che
appena arrivo a casa, inizierò ad aggiustare lo zaino.
Ragazzi aspettatemi sto arrivando.
L'appuntamento è come sempre allo svincolo SA-RC di
Tarsia , alle 7,30. La compagnia come al solito è molto
allegra e simpatica, oltre al "CAPO" Domenico, ci sono
Giuseppe, Andrea, Giovanni e Gigi, che rivedo con
piacere, ed Alfonso, che incontro oggi per la prima volta.
Arrivati a Colle dell'Impiso, ci equipaggiamo, il tempo
sembra migliorare e, cosa importante, già dall'inizio del
sentiero che porta ai piani di Vacquarro, troviamo la neve
dura, il che fa ben sperare per il proseguio dell'escursione.
Non è una giornata fredda, alla partenza il termometro
segna 2 gradi, ogni tanto il grigio delle nuvole si apre e si
intravede il sole: insomma ci sono tutte le premesse per
una bella scalata.
Sul pianoro di Gaudolino, il piccolo rifugio fa da contrasto
alla splendida distesa di neve, un fantastico campo
imbiancato, su cui ti vien voglia di correre e di rotolare.
Piccola sosta, il tempo di indossare i ramponi e rifocillarsi
un pò e via, si continua a salire sul sentiero fino a che

deviamo a sinistra e ci fermiamo all'imbocco del canalone
per formare le cordate.
Naturalmente sempre agli ordini del "CAPO", formiamo
due cordate. Oggi per me è un'altra giornata da ricordare:
la mia prima volta da capocordata.
La mia è formata da Gigi e Giovanni, quella di Domenico
da Andrea, Alfonso e Giuseppe.
Partiamo prima noi, la neve è bellissima, dura, i ramponi
tengono bene. Dopo i primi 50 m di salita, gli ultimi faggi
scompaiono, lasciando il posto a qualche solitario pino
loricato, ma ben presto anche questo cede il posto al bianco.
E' bellissimo!! il paesaggio che si apre ai nostri occhi è da
sogno!! Una vasta distesa di neve che sale fino
ai confini del cielo
e noi tre, puntini neri nel bianco assoluto.
Sotto di noi, altre quattro piccole forme indistinte
che a stento si riconoscono nell'immensità della neve.
Un pallido sole spunta dalla coltre di nubi ed illumina
ques'angolo di paradiso, creando un gioco di ombre ed un
sublime luccichio nella neve cristallina.
Splendidi orizzonti si aprono ai nostri occhi: in alto
la lontana linea di cresta ti invita a sognare; alle nostre
spalle, giù in basso, un ponte dell'autostrada ci ricorda l'altezza;
a sinistra , in lontananza, una spessa massa di nuvole da cui
spuntano le cime innevate del Monte Alpi e del Monte Sirino;
a destra, le bizzarre e candide pareti di questa orgogliosa
montagna.
Questo versante del Pollino, è un paradiso per gli alpinisti:
una molteplicità di vie, di canali misteriosi ed invitanti
attraverso i quali raggiungere la vetta.
Tutti belli, alcuni molto tosti.
Più saliamo e più lo scenario è idilliaco. Ci sembra di


camminare sui cristalli. In lunghi tratti la neve ghiacciata
sembra una grande lastra di vetro: uno specchio infinito
che riflette i raggi del sole ed abbaglia questo magico mondo
dove l'eterno bianco e l'azzurro cielo si incontrano e dove
gli Dei, aspettandoci con sguardo pietoso, provano invidia
per le fatiche degli uomini che scalano le montagne.
Mancano pochi metri alla linea di cresta, scelgo di farli in verticale.
Sull'ultimo ripido balzo, qualche attimo di paura e poi un
gelido vento ci riporta alla realtà.
Al resto contribuisce la splendida veduta dall'alto, dei Piani
di Pollino e della Grande Porta, sepolti dalla neve.
Da qui alla vetta il cammino è breve, qualche click per
immortalare l'impresa e via, si scende sul versante opposto,
che è tutto un'altra cosa.
La neve morbida invita qualche pazzerello (chi sarà ? ) a
divertirsi un pò con salti, corse e cadute.
Il resto è storia normale.
Voglio ringraziare i ragazzi, sono stati eccezzionali, grandi per
come hanno saputo affrontare questa esperienza (la prima
volta con ramponi e piccozza), e, per come l'hanno saputa
portare a termine.
Infine voglio ringraziare Domenico per avermi dato
questa opportunità.
Un'altra occasione per confrontarmi con me stesso,
cercando di capire le mie forze ed i miei limiti,
e per rinsaldare le amicizie e godere della
simpatia e dell'allegria di questi ragazzi.

Una cioccolata calda al solito rifugio De Gasperi del mitico
Carletto, e cala il sipario su quest'altra
indimenticabile giornata.




























































































































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