lunedì 24 gennaio 2011

"LA VIA DEI LUPI"...un misterioso richiamo


8 Dicembre 2010.
Da qualche anno, in questo giorno, con i soliti amici
ci rechiamo in montagna.
Fuggiamo dalla normalità fatta di pranzi, pranzetti, vestiti della festa
e quant'altro si voglia e ce ne andiamo in cerca di freddo, di neve
di avventura , di noi stessi, della nostra vita.
Armati di passione e di tutta l'attrezzatura necessaria
cerchiamo in questo giorno d'inverno "caldo", un
luogo dove poterci un pò divertire e pensiamo subito alla
"nord" del Dolcedorme, che ci sembra il versante dove
almeno dovremmo trovare un pò di ghiaccio.
Oggi siamo in tre. Io Max e Domenico.



Arrivati ai piani con nostra grande delusione, constatiamo che
sul Dolcedorme non c'è la minima traccia di neve.
Ci guardiamo increduli....
L'anno scorso di questi tempi e due anni fa lo stesso, qua era
pieno di neve e ghiaccio.... mah
Ci guardiamo incontro per trovare un'alternativa che ci consenta di
fare qualcosa e l'unica è una striscia di neve sul versante
nord del Pollino: La "Via dei Lupi"
Questa via mi era sfuggita un paio di volte.
Non tutti i mali vengono per nuocere.
Oggi aggiungerò un'altra "tacca" al libro delle mie avventure e delle
mie aspirazioni.
Superati i tratti imboscati arriviamo alla base della via
dove ci leghiamo e indossiamo i ramponi.
La neve non è molto dura ma la pendenza è non indifferente.
Iniziamo la salita.
Max è il primo , Domenico in mezzo e io a chiudere.












E' bellissimo.
L'avevo immaginata spesso questa via.
Ora la sto salendo.
I suoi canalini ripidi e irti , la neve che ti avvolge
e il richiamo del cielo , su, sulla vetta.
Ogni tanto mi giro indietro e il mio sguardo
è catturato dalla veduta dei piani e da tutto il panorama che
si mostra ai miei occhi.
Un generoso silenzio accompagna i nostri passi.
Silenzio rotto solo dal rumore dei ramponi che affondano nella neve.
La montagna oggi è silenziosa.
La montagna è tutta per noi....solo per noi.
Mentre a valle la gente si appresta ad assaltare i piatti
armata di forchetta, appetito e routine
noi raggiungiamo la cresta.
Ci nutriamo delle favolose visioni che si presentano
ai nostri occhi e rifocillatici, ci avviamo verso la vetta.
Lentamente ci distanziamo.
Senza accorgercene ognuno segue il suo io.
Questi sono i momenti magici in cui ognuno riesce a parlare con se
stesso e con i suoi pensieri.
Sono i momenti in cui la soddisfazione e la felicità ti
avvolge.
Sono i momenti in cui pensi che non vorresti essere in nessun
altro posto se non li.
Sono i momenti in cui l'uomo e la montagna
diventano un tutt'uno.








Iniziamo a scendere e a Gaudolino ci fermiamo per mettere
qualcosa sullo stomaco.
Mentre mordiamo i nostri panini con gli occhi spaziamo sul pianoro
e su Serra del Prete.
All'improvviso sulla cima vediamo un'ombra che si muove, sembra
una persona o è solo un riflesso del sole su un albero?
Forse oltre a noi c'è anche qualcun'altro oggi in montagna.
Con gioia apprenderemo dopo, arrivati alle macchine,
che quell'ombra era il nostro amico Guido che si era andato a sgranchire le gambe
in solitaria sulla serra.
Ci salutiamo calorosamente e ritorniamo a casa con la
consapevolezza di essere forse un pò speciali...
o un pò folli!!!

Volevamo vivere un giorno particolare.
Volevamo divertirci.
Avevamo voglia di freddo neve e ghiaccio.
Avevamo voglia di stare insieme.
La "Via Dei Lupi"
oggi ci ha regalato tutto questo...



1 commento:

Turi ha detto...

Beh, a volte ci meravigliamo di ciò che la mantagna ci regala. e' sempre così....è proprio bella perchè è così! La via dei Lupi è stata la mia prima salita invernale e ti capisco benissimo per ciò che hai vissuto, scalandola. In quel giorno assai speciale mentre voi vi gustavate quella bella salita, io mi gustavo gli odori e i sapori di una cucina sana e genuina come le persone che mi hanno invitato. A volte ci vuole anche quello!!!
Ciao ohi Frà...ci vediamo domenica